Immagine 1

“Carta delle Isole Sandwich” (Geographicus Rare Antique Maps), usata da James Cook, il primo occidentale a toccare ufficialmente l’arcipelago poi denominato ‘Hawaii’. Negli atti dell’Ufficio Idrografico Britannico, William Bligh dichiara d’aver stilato la mappa mentre era con Cook a bordo della Resolution. Nel 1789 Bligh comandava il Bounty durante il famoso ammutinamento. Sulla carta, in alto a sinistra l’isola di Niahau o ‘Oneeheow’; in basso il piano della baia di Karakakooa, dove Cook fu ucciso il 14 febbraio 1779. Tra i rapporti sull'evento, il solo redatto da una persona fisicamente presente ai fatti è quello dell’americano John Ledyard. Gli isolani erano risentiti con Cook per la sua scarsa generosità e la maniera ‘indelicata’ con cui vennero trattati quando lo aiutarono a trasportare un pesante timone. In cambio di due accette, Cook pretese inoltre di effettuare riparazioni a bordo con il legno del ‘Morai’, un luogo di culto e sepoltura. L'offerta venne rifiutata con fermezza perché sacrilega. Cook prelevò con la forza il legname. Come rappresaglia gli isolani presero una scialuppa inglese. Il Comandante ritenne allora opportuno rapire il loro sovrano, Re Teraiobu, per avere indietro l’imbarcazione. Arrivato sulla costa con l’ostaggio, Cook fu raggiunto da centinaia di hawaiiani e trafitto a morte con una lama di fattura inglese. Le cronache riportano quattro marinai uccisi. Solo Ledyard riferisce la morte di numerosi nativi per il fuoco di scialuppe e cannoni che colpirono a lungo l’isola, facendo “grande devastazione tra gli indigeni”.

[“Carta delle Isole Sandwich, attuali Isole Hawaii, autore William Bligh o Henry Roberts, 1785, Geographicus Rare Antique Maps, CC0 1.0
https://www.geographicus.com/P/AntiqueMap/Hawaii-cook-1785]


Immagine 2

“La nascita di Beniamino e la morte di Rachele.” (G. Cignaroli e D. Chiesura, Wellcome Collection). Nel 1700 si stima che una donna su cento morisse di parto e una su venticinque per complicanze pre o post partum. Il 2000, tra le nazioni con un sistema sanitario capillare, la media era di una madre deceduta per ogni diecimila bimbi nati vivi.

[“La nascita di Beniamino e la morte di Rachele”, pittura a olio di Domenico Chiesura su dipinto di Giabettino Cignaroli, data incerta, Wellcome Collection. CC BY 4.0

https://wellcomecollection.org/works/npzdamf9?wellcomeImagesUrl=/indexplus/image/V0017250.html]


Immagine 3

Tommaso Moro ragiona con i personaggi della sua “Utopia” (H. Holbein the Young, The Folger Shakespeare Library). Sono rappresentati John Clement, segretario di Thomas More, Petrus Aegidius, importante lette-rato fiammingo, e Raphael Hythlodaeus, un personaggio di fantasia. Le radici sono importanti, ma se legano a un luogo, impediscono di conoscere il resto del Mondo.
[Tommaso Moro, “Utopia”, “Dialogo del Consiglio”, novembre 1518, immagine tratta da foglio d1 recto, pagina 25, stampa da incisione su legno di Hans Holbein il Giovane, The Folger Shakespeare Library, CC BY-SA 4.0

https://luna.folger.edu/luna/servlet/s/chavbr]


Immagine 4

“Cornovaglia.” (T. Moule, The Old Map & Clock Company). Morval è a sud nella parte a levante della contea. Hayle è sulla costa settentrionale, nella baia più a ovest della penisola.

[“Cornovaglia”. Mappa stilata da Thomas Moule, 1851 circa, The Old Map Company, CC0 1.0

http://www.oldmap.co.uk/OldCornishMap.php]


Immagine 5

L’immagine apparve nell'Almanacco tascabile di New York del 1772. Riproduce la sponda est dell’isola di Manhattan com'era nel 1771, anno dell’arrivo dei Goldwin in pieno periodo Coloniale sotto il regno di Giorgio III. Su Fort George svetta la bandiera britannica. Le altre istituzioni ‘laiche’ riportate sono la Prigione al numero 6, l’Università del King’s College con il numero 8 (che fu comunque fondata dalla Chiesa Anglicana e corrisponde all'attuale Columbia College della Columbia University), e la Nuova Assemblea Scozzese al numero 15. Tutti gli altri punti in evidenza sono chiese e assemblee adibite a incontri religiosi.

[“Prospetto della città di New York”, stampa a inchiostro da un’incisione su legno, Thomas Moore (pseudonimo di John Nathan Hutchins), 1771, John Carter Brown Library, Brown University.

https://jcb.lunaimaging.com/luna/servlet/detail/JCB~1~1~4151~6510005:Prospect-of-the-City-of-New- York?qvq=q:new%20york%20brown&mi=0&trs=136]


Immagine 6

“Benjamin Franklin.” (J. S. Duplessis e F. Janinet, Wellcome Collection). Franklin adottò alcune idee di Thomas Tryon sull'alimentazione. Nella sua “Autobiografia”, Benjamin riporta eventi in cui dichiara d’avere assunto cibi d’origine animale e si deduce che sia stato vegetariano, in modo rigoroso, solo per poco tempo e fino all'età di 18 anni. Thomas Tryon, a cui Franklin si ispirò, fu difensore dei diritti e del rispetto degli animali e promulgò l’aspetto salutistico degli alimenti d’origine vegetale. Le sue
opere trattano però l’uso di carne e pesce a scopo alimentare e non è del tutto certo che sia stato sempre un rigoroso vegetariano.

[“Benjamin Franklin”, mezzatinta di François Janinet del 1789, su disegno di Joseph Siffrein Duplessis del 1778, immagine ridotta eliminando parte della cornice rispetto all’originale, Wellcome Collection, CC BY 4.0

https://wellcomecollection.org/works/qazss6f3/items?canvas=1&langCode=fre]


Immagine 7

“Jeanne Antoinette Poisson, Marchesa di Pompadour” (J. M. Nattier, Palazzo di Versailles) finanziò le stampe dell’“Encyclopédie”. Oltre lo Chevalier Louis de Jaucour, tra gli autori dell’opera: Montesquieu, famoso promotore del principio di separazione dei poteri in politica; Jean-Jacques Rousseau, sostenitore del primato della morale naturale e del diritto alla sovranità del popolo; Voltaire, laico ostile al clero fino a identificare la religione con la superstizione; Diderot, propenso all'educazione scientifica di ogni membro del popolo. Questi presupposti portarono i poteri politici e religiosi europei a censurare l’Enciclopedia. Madame de Pompadour, dapprima favorita e fino alla fine dei propri giorni confidente e consigliera di Luigi XV, ottenne di sospenderne il blocco. Paradossalmente, le idee che aiutò a diffondere portarono anche alla Rivoluzione Francese e all'esecuzione capitale del re.

[“Jeanne Antoinette Poisson, Marchesa di Pompadour”, tela a olio in cui Madame de Pompadour posa come “Diana la cacciatrice”, Jean Marc Nattier, 1746, Palazzo di Versailles, CC0 1.0

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Jean-Marc_Nattier,_Madame_de_Pompadour_en_Diane_(1746).jpg]


Immagine 8

“William Duer, Membro del Congresso Continentale.” (M. Rosenthal, The New York Public Library). Fu uno dei “Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America”. Come membro del ‘Secondo Congresso Continentale’, firmò gli “Articoli della Confederazione e perpetua Unione tra gli Stati”. Il documento rappresentò la prima costituzione degli Stati Uniti d’America, le Tredici Colonie che avevano dichiarato l’indipendenza dal Governo Britannico. Le speculazioni immobiliari e commerciali di Duer produssero nel 1792 la prima grande crisi finanziaria di New York e degli Stati Uniti. Quando fece bancarotta, avendo preso ingenti somme dalle banche, ridusse sul lastrico molti risparmiatori di ogni classe sociale. Morì in carcere dopo sette anni di prigionia per debiti.

[“William Duer, Membro del Congresso Continentale”, incisione postuma di Max Rosenthal, data incerta, The Miriam and Ira D. Wallach Division of Art, Prints and Photographs, Print Collection, The New York Public Library Digital Collection.

https://digitalcollections.nypl.org/items/510d47df-2ccf-a3d9-e040-e00a18064a99]


Immagine 9

John Bartram “Il Botanico” (H. Pyle) realizzò il primo giardino botanico delle Colonie, il Bartram’s Garden a Philadelphia.

[John Bartram. “Il Botanico”, disegno postumo di Howard Pyle, 1879, The John Bartram Association, Bartram's Garden, Philadelphia, CC0 1.0

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:John_bartram00.jpg]


Immagine 10

“Battaglia di Fontenoy, 11 maggio 1745.” (P. L’Enfant, Palazzo di Versailles). Al centro sul cavallo bianco c’è Luigi XV; dietro di lui, con la fascia blu che contraddistingue l'‘Ordine dello Spirito Santo’, il Delfino Luigi; in primo piano a sinistra, su un sauro rampante, Louis César Le Tellier duca d'Estrées; in primo piano a destra, su un baio, Maurizio conte maresciallo di Sassonia. Quel giorno si contrapposero pari forze per un totale di 100.000 uomini. Quasi 5.000 furono i morti e 10.000 i feriti. Durante i conflitti bellici, come consuetudine diffusa tra le varie dinastie reali e a privilegio del titolo, sovrani e reggenti delle varie forze e alleanze a confronto si garantivano a vicenda di non essere oggetto del fuoco nemico, laddove fossero stati presenti sui campi di battaglia.

[“Battaglia di Fontenoy, 11 maggio 1745”, tela a olio, Pierre L’Enfant, 1747, Palazzo di Versailles, CC0 1.0

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Battle_of_Fontenoy_1745.PNG]


Immagine 11

“La vista est della città di Philadelphia, nella provincia di Pennsylvania.” (G. Heap, National Gallery of Art). Con 15.000 abitanti era all'epoca la seconda città più popolosa delle Colonie dopo New York. Il considerevole numero di navi in transito, a Philadelphia come a Boston, era dovuto alla maggiore facilità di stipulare qui polizze assicurative con imprenditori che accettavano di coprire il rischio delle spedizioni marittime.

[“La vista est della città di Philadelphia, nella provincia di Pennsylvania”, stampa, da incisione su carta vergata, George Heap, 1761, dono di William e Abigail Gerdts, National Gallery of Art, Washington.

https://www.nga.gov/collection/art-object-page.214169.html#bibliography]


Immagine 12

“La distruzione del tè nel porto di Boston.” (N. Currier, Library of Congress). L’evento è noto come “Boston tea party”, una delle proteste che anticipò la Guerra d’Indipendenza. Il 16 dicembre 1773 i Figli della Libertà - alcuni travestiti da guerrieri Mohawk per non farsi riconoscere o per sviare sui nativi le rivalse degli inglesi - salirono sulle navi che trasportavano tè e ne buttarono il carico in Mare. Fu un atto di contestazione per le tasse richieste alle Colonie senza che queste potessero eleggere i loro rappresentanti nel Parlamento londinese. Ne seguì anche un boicottaggio di altre merci che creò ingenti perdite alla Compagnia delle Indie Orientali, importatrice del tè, e alle casse reali. Il travestimento dei Figli della Libertà fu da questi propagandato come simbolo di appartenenza alla terra americana più che alla Corona britannica. Per una singolare analogia, i nativi sotto-stavano alle pretese dei coloni e alla sottrazione delle proprie terre come i coloni dovevano sottomettersi alle disposizioni dei sovrani inglesi e ai loro prelievi fiscali.

[“Distruzione del tè nel Porto di Boston”, stampa litografica colorata a mano, Nathaniel Currier, 1846, Library of Congress, Prints and Photographs Division, Washington.

http://loc.gov/pictures/resource/pga.08593/]


Immagine 13

“Cantico dei Cantici.” (G. Moreau, Ohara Museum of Art).
L’opera è ispirata al libro omonimo, simbolo dell’amore coniugale.

[“Cantico dei Cantici”, acquarello su carta, Gustave Moreau, 1893, Ohara Museum of Art, Kurashiki.

http://www.ohara.or.jp/en/gallery/le-cantique-des-cantiqueshymn/]


Immagine 14

“Mammona il Gran Diavolo dei Soldi, Capo della Finanza.” (anonimo, Museo Carnavalet). La stampa, pregna d’allegorie, risale all'ultimo anno della Rivoluzione Francese, dopo l’abolizione della nobiltà e l’avvento della nuova borghesia. Come se fossero indigenti, tutti sono insaziabili nell'inseguire il demone dei soldi, quale fonte degli ‘inestimabili beni’ di ricchezza e presunta ‘fortuna’. Per il vizio e l’amministrazione della legge: chi ancora si arricchisce sono il pubblico accusatore, il vinaiolo e la maîtresse che attinge denari tra le gambe di una donna da postribolo. Per l’apparenza esteriore: sarto e calzolaio hanno meno introiti ma, lamentandosi e ingegnandosi, qualcosa riescono sempre a carpirla. Per il futile e lo spirito: il burocrate, cavalcando di lato come una donna, ha messo le ali ed è su un demone minore attaccato a Mammona, con la penna attinge l’inchiostro dalla testa del diavolo che si è impossessato del caduceo simbolo dei messaggeri divini e della medicina. Per l’essenziale: il panettiere ha Mammona al laccio. Per l’arte: il pittore spara a Mammona, sperando di abbattere la ‘sfortuna’ che lo ha colpito. La fedeltà, rappresentata dal cane, è schiacciata e agonizzante.

[“Mammona il Gran Diavolo dei Soldi Capo della Finanza”, stampa da acquaforte, colorata, incisore anonimo, commercializzata da Paul André Basset figlio, 1799, Musei di Parigi, Museo Carnavalet, Storia di Parigi.

https://www.parismuseescollections.paris.fr/fr/musee-carnavalet/oeuvres/le-grand-diable-mammon-d-argent-patron-de-la-finance#infos-principales]


Immagine 15

“George Washington” nella prima fase dei suoi incarichi militari ante-cedenti il 1758. (C. W. Peale e J. B. Forrest, New York Public library). Nell'arco dell’esistenza fu abile come latifondista, nei rilevamenti topografici, nella strategia militare, nell’intelligence e in politica.

[“George Washington”, stampa da incisione di John B. Forrest su disegno di Charles Willson Peale, data incerta, The Miriam and Ira D. Wallach Division of Art, Prints and Photographs, Print Collection, The New York Public Library Digital Collection.

http://digitalcollections.nypl.org/items/510d47da-2707-a3d9-e040-e00a18064a99]


Immagine 16

“Thomas Paine” (G. Romney e W. Sharp, Library of Congress). È stato tra i primi ideologi della Rivoluzione per l’indipendenza delle Colonie. A lui potrebbe attribuirsi il nome di ‘Stati Uniti d’America’. È considerato con i suoi scritti l’ispiratore della Dichiarazione d’Indipendenza. Eclettico nel conciliare idealismo e realismo, in “Common Sense”, l’opuscolo noto a tutti gli indipendentisti, affermò che “La società in ogni stato è una benedizione, ma il governo anche nel suo stato migliore è solo un male necessario.”

[“Thomas Paine”, stampa da incisione di William Sharp su disegno di George Romney, 1793, Library of Congress, Prints and Photographs Division, Washington.

https://www.loc.gov/item/93504024/]


Immagine 17

“Modo comune di fustigare con la paletta.” (Antislavery Office in Boston, Library of Congress). Pare che questo tipo di pala sia stato creato come strumento di tortura con il fine specifico di punire gli schiavi. Nella mente dell’ideatore, i buchi servivano a fendere meglio l’aria affinché l’attrezzo impattasse sui glutei nudi con più velocità e più violenza. Il lungo bastone in mano al punitore, piantato al suolo, passa davanti ai gomiti e dietro le ginocchia della schiava che ha i polsi legati sugli stinchi. Con questo semplice artificio è impossibile per lei divincolarsi. La vittima resta inerme, a totale soggezione di chi la percuote. Questa punizione era più comune per le donne, esposte così con le loro intimità all'avido e sadico voyeurismo di padroni e spettatori. La pena viene inflitta davanti al suo bimbo, affinché anche lui apprenda subito paura e sottomissione.

[“Modo comune di fustigare con la paletta”, stampa da incisione su legno, illustrazione dell’Antislavery Office in Boston, 1845, Library of Congress, Prints and Photographs Division, Washington.

https://www.loc.gov/resource/cph.3b37075/]


Immagine 18

“Piano della città di Brooklyn e parte di Long Island” (S. E. Stiles, Geographicus Rare Antique Maps). Mappa con leggenda e scritte che riportano ancora le diciture ‘Brookland Ferry’ e ‘Brookland Parish’.

[“Piano della città di Brooklyn e parte di Long Island”, disegno di Samuel Edward Stiles del 1867, su rilevamenti del 1766 e 1767 di Bernard Ratzer, Geographicus Rare Antique Maps, CC0, 1.0

https://www.geographicus.com/P/AntiqueMap/BrooklynTwn-stiles-1867]


Immagine 19

“Mappa della città di New York e dell’isola di Manhattan con le difese americane nel 1776” (H. P. Johnston, Geographicus Rare Antique Maps). L’isola appare longitudinalmente, con il nord spostato di 60° in senso orario. Nell'angolo in basso a sinistra c’è Brooklyn con il molo del Ferryboat. Alla punta opposta di Manhattan, sulla destra è riportato il Kings Bridge.

[“Mappa della città di New York e dell’isola di Manhattan con le difese americane nel 1776”, disegnata su rilevamenti d’epoca e con note sul periodo della Guerra d’Indipendenza, Henry P. Johnston, 1878, Geographicus Rare Antique Maps, CC0 1.0

https://www.geographicus.com/P/AntiqueMap/NewYorkCity-johnsonbien-1878]